Cibo e tecnologia: un futuro migliore per l’Italia e per l’ambiente
L’adozione di innovazioni tecnologiche nel settore agrifood come unica alternativa per tutelare e migliorare le filiere tutelando l’ambiente
Il cibo è al centro delle nostre vite non solo in quanto elemento fondamentale per la sopravvivenza, ma anche perché è alla base di un grande numero di tradizioni, ritualità e momenti di condivisione che caratterizzano la nostra socialità e determinano il nostro benessere psicofisico.
Nonostante i grandi progressi derivanti dall’industrializzazione, che negli ultimi settant’anni ha portato una grande fetta della popolazione mondiale a uscire da situazioni di povertà estrema, alcune statistiche sul macro-tema dell’alimentazione restano allarmanti. Ancora nel 2017 (e quindi prima della pandemia Covid che ha avuto impatti devastanti sulla low-income class), nel mondo circa 663 milioni di persone potevano contare su un apporto calorico giornaliero insufficiente ai propri fabbisogni e quasi 4 miliardi (metà della popolazione mondiale) adottava diete che portavano a carenze di sostanze nutritive fondamentali.
Due grandi sfide
Questi problemi rappresentano la prima grande sfida per i prossimi anni, in particolare a causa del concomitante impegno dell’Occidente a ridurre le emissioni di CO2, che sono in quota rilevante (circa il 25%) attribuibili all’agricoltura e all’allevamento intensivi.
La seconda sfida, questa tutta nostrana, è rappresentata dalla necessità di salvaguardare e promuovere attraverso marketing, posizionamento dei marchi e presidio delle reti distributive, i prodotti alimentari che ci rendono famosi nel mondo. Siamo italiani, e il cibo rappresenta un elemento fondante non solo della nostra cultura ma anche della nostra economia, viste la lunga tradizione di cibo di qualità e le molte diverse filiere agro-alimentari rinomate a livello internazionale di cui disponiamo.
La risposta è nell’innovazione
Fortunatamente, come già visto in molte altre recenti situazioni (ad esempio la pandemia Covid, a cui la ricerca tecnologica ha posto fine attraverso lo sviluppo di vaccini), le sfide appena descritte possono essere risolte attraverso l’utilizzo del know-how tecnologico sviluppato negli ultimi anni.
Ecco alcuni esempi di tecnologie innovative applicate all’industria del cibo:
- L’uso di tecniche di modificazione genetica per produrre alimenti con una più elevata qualità e in volume maggiore.
- L’adozione di infrastrutture di coltivazione innovative in verticale (le cosiddette “vertical farms”).
- Lo sviluppo di cibi innovativi tramite l’utilizzo di proteine vegetali, derivanti dagli insetti o prodotte in laboratorio.
Tutte queste tecniche consentono di coniugare la necessità di produrre cibo di qualità e ricco di elementi nutritivi fondamentali con l’impegno ambientale a salvaguardia delle risorse del Pianeta. Ad esempio, il vertical farming permette di produrre specie vegetali con tecniche di coltivazione (idroponica e aeroponica) a bassissimo utilizzo di acqua e di nutrienti, evitando quindi l’erosione del terreno. Inoltre, potendo essere installate in aree urbane, le farms sono per definizione a chilometro zero e contribuiscono a rendere più verde il paesaggio urbano, riqualificando gli edifici e diminuendo il loro consumo energetico per riscaldamento e raffreddamento, visto il loro potere isolante.
Quanto alla seconda sfida, la tecnologia può aiutare l’Italia a salvaguardare e consolidare la propria posizione nell’industria del food & beverage attraverso il controllo della catena del valore. Tramite sistemi IoT (Internet of Things), coltivatori e allevatori possono infatti monitorare i parametri fondamentali del proprio sistema produttivo e presidiare interamente la rete logistica affiancando a questi sistemi la tecnologia blockchain. Inoltre, tramite ulteriori sistemi tecnologici denominati IoB (Internet of Bodies) e IoN (Internet of Nature), sarà possibile monitorare non solo l’impatto sulla natura delle produzioni alimentari (fondamentale in ottica di salvaguardia ambientale), ma anche l’effetto dei singoli cibi sul consumatore finale, tramite device come smartwatch capaci di rilevare il battito cardiaco, la pressione arteriosa e altri parametri fondamentali per la salute.
La tecnologia, anche in campo alimentare, si delinea come unica soluzione per ottenere benefici qualitativi e quantitativi, e allo stesso tempo salvaguardare l’ambiente circostante, in poche parole, per fare bene, facendo del Bene.